Un consiglio per coppie in crisi

Un consiglio su come risorgere dalle ceneri in una relazione amorosa 

Se una relazione sembra destinata a cessare ma non vogliamo mollare, sappiate che c’è un modo per iniziare a far girare le cose nel senso opposto di come hanno girato fino a quel momento. Servirà “solo” una buona apertura mentale e la voglia di far funzionare il rapporto. Tranquilli non è questo il consiglio per far funzionare le cose, semmai questi sono i mezzi che ci occorrono. Nella descrizione che segue ho usato il pronome personale maschile, ma il tutto è applicabile anche al femminile ovviamente. Andiamo al punto: tu sei li con la tua compagna e non fai altro che discutere, vi rimproverate a vicenda di quello che l’altro fa o non fa, della mancanza di attenzioni, delle scorrettezze/atteggiamenti che l’altro fa, delle incomprensioni, di non essere capiti, ascoltati…però sei ancora lì affianco a lei e perchè? Diciamo, per chiarezza espositiva e per mancanza di spazio, che sei lì perchè nonostante questo le vuoi bene, la ami e senti di non poter fare a meno di lei. Ok, ci siamo? Vi siete riconosciuti nell’esempio se sì continuate a leggere! Sembrerebbe quindi che tutte le cose negative (mancanza di attenzioni, incomprensioni…) dette in precedenza sull’altra persona barcollino di fronte alla voglia di far funzionare le cose, come a dire MI TRATTA MALE MA LA AMO! Allora, il grande sforzo di volontà sta nel capire (e qui abbiamo bisogno dell’apertura mentale di cui accennavo sopra) che molte delle cose che il partner fa, non è detto siano rivolte a voi direttamente, non sono un attacco alla vostra persona, non sono un disconoscimento del vostro amore, ma nella maggior parte dei casi sono delle peculiarità del carattere di quel partner, che è al tempo stesso anche una persona con le sue difese, le sue paure, i suoi dubbi che a sua volta la condizionano quando interagisce con voi. E allora cosa sto dicendo che bisogna accettare le cose negative dell’altro, subire il suo disinteresse, solo perchè lei/lui ha dei problemi a gestire i suoi meccanismi difensivi psicologici? No, sto dicendo di darci una possibilità di accettare quei comportamenti come presenti nella persona in sè, a prescindere dalla nostra presenza. Veniamo al consiglio specifico per questa tipologia di problema relazionale: nel nostro esempio, una prima cosa da fare è valutare se quell’atteggiamento di apparente distacco che il partner ci mostra, lo mantiene anche con altre persone. Cosa scopriremo? forse che non lo fa soltanto con noi! Ecco, se riusciamo ad indirizzarci verso questa ottica, stiamo già cambiando le cose, la nostra rabbia diminuirà perchè non ci sentiremo più L’unico bersaglio delle sue carenze e il nostro impegno momentaneamente si concentrerà sulla ricerca di quegli atteggiamenti tanto odiati che però abbiamo scoperto essere anche rivolti ad altri. Abbiamo appena cambiato radicalmente punto di vista: la rabbia non si p dissolta ma ora essendosi un pò sgonfiata può permetterci di compiere altri passi che prima non riuscivamo a fare perchè accecati dalla rabbia e delusione. Inizialmente le cose potrebbero rimanere le stesse, ma se continuiamo per quella strada, le cose avranno sicuramente maggiore possibilità di migliorare dato che la nuova via che si sta percorrendo ora non è più la stessa che ci stava portando alla distruzione. Certo è solo un primo passo, ma ce ne sono molti altri per scoprire se stiamo mollando una relazione finita o che può ancora risorgere dalle ceneri. D’altronde un precetto cinese recita:

“ogni viaggio, anche il più lungo, inizia con un primo passo”.

Dr. Marchelle Marco

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