La prima importante informazione è che le consulenze ad approccio breve strategico si ripetono generalmente ogni 15 giorni e solitamente si lavora all’interno di 20 sedute.
Volendo volontariamente evitare una trattazione storica prolungata possiamo dire che la Terapia Breve Strategica è un approccio che si differenzia dagli altri approcci perchè rappresenta un modello rivoluzionario di riconoscere, affrontare e risolvere problemi psicologici. E’ un approccio efficace ed efficiente (statistica della terapia strategica ) che mira alla soluzione della maggior parte delle difficoltà e dei problemi psicologici. Come si intuisce è un intervento breve, nel senso che solitamente si lavora all’interno delle 20 sedute e mira alla risoluzione del sintomo che la persona presenta; ciò non vuol dire che quello che si ottiene è un intervento sintomatico (La terapia è solo sintomatica?), ma un cambiamento del punto di vista dal quale la persona osserva la sua situazione problematica. In fondo già nei primi del ‘900 Proust ci insegnava “il vero viaggio non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi” ed io aggiungerei “…per vedere lo stesso mondo che ci circonda ma con occhi diversi”. L’obiettivo principale è quello di risolvere i problemi che la persona presenta tramite l’uso di tecniche e strategie costruite e cucite sulla perosna e migliorare non solo la sua qualità di vita, ma anche quella delle persone che la circondano.
COME FUNZIONA?
Questo approccio consiste nel rilevare quelle che sono le Tentate Soluzioni disfunzionali che la persona mette in atto, in altre parole sono i comportamenti e i pensieri che la persona solitamente mette in atto per tentare di risolvere i propri problemi o superare le difficoltà. Saranno individuate ed analizzate solamente quelle Tentate Soluzioni che hanno mantenuto o peggiorato la situazione nella quale si trova la persona. Il senso comune e la maggior parte degli approcci ci spingono a pensare che per favorire un cambiamento e giungere ad una soluzione sia sufficiente far riflettere la persona riguardo il suo problema per farlo arrivare ad una consapevolezza più profonda dello stesso e ad una conoscenza di sè che porterà al cambiamento. Invece, l’assunto teorico della Terapia Breve Strategica si basa sul concetto per cui un problema/disturbo psicologico non deriva necessariamente dalla presenza di uno o più traumi più o meno recenti, ma dalla ripetizione continua di schemi mentali, atteggiamenti e pensieri (Tentate Soluzioni) che vengono ripetuti costantemente anche se i risultati sperati non arrivano. Facciamo un esempio per chiarirci le idee: “ho un problema di ansia e comincio a pensare di non essere in grado da solo di affrontare la cosa e quindi inizio a chiedere aiuto a chi mi è vicino per farmi rassicurare o accompagnare in alcuni posti pensando che quella protezione esterna possa alleviare la mia ansia; ma se lì per lì aggiro l’ostacolo e apparentemente lo supero, accadrà che all’ostacolo successivo che incontrerò sulla mia strada sarò portato a chiedere di nuovo rassicurazioni o aiuto e così via fino a creare un circolo vizioso che non risolve il problema ma lo mantiene o lo aggrava. Un altro esempio è “ho dei pensieri che mi perseguitano e quello che cerco di fare per Tentare di Risolvere il problema è provare a scacciarli, cercare di non pensarci, ma più mi impegno in questo e meno ci riesco”. Per ottenere dei cambiamenti concreti e un miglioramento del problema che la persona porta, vengono utilizzate delle Prescrizioni ovvero delle indicazioni e specifiche tecniche adattate al caso che aiutano la persona a conoscere meglio il suo problema e in un secondo momneto a disfarsene. Parafrasando un famoso aforisma “se un problema è fortemente complicato e sofferente, non è detto che per risolverlo debba essere fatto un percorso altrettanto complicato o sofferente”.
CENNI STORICI
Il primo modello della terapia breve strategica è stato messo a punto nel 1974 dal gruppo di ricercatori del Mental Research Institute di Palo Alto con la collaborazione di Milton Erickson, il maestro dell’ipnoterapia. Agli inizi degli anni ‘90 un ulteriore contributo applicativo è stato apportato da Giorgio Nardone (1990, 1991, 2000), il quale insieme a Paul Watzlawick ha fondato il Centro di Terapia Strategica ad Arezzo dove mediante uno specifico metodo di ricerca empirico-sperimentale, ha messo a punto un modello di intervento specifico per la soluzione di problemi creando dei protocolli di intervento per specifiche patologie. In altre parole vengono studiate specifiche strategie di terapia da utilizzare come veri e propri piani strategici per specifiche patologie (TESTIMONIANZE), avendo sempre molta cura nell’adattare tali strategie e tecniche alla singolarità del caso e della persona.